All you can read
Tra cibo e religione, due pretesti narrativi per un’ irriverente e provocatoria disamina globale sugli usi e costumi del mondo moderno.
Nella prima parte un ispettore gastronomico, stufo della disinformazione collettiva, degli All you can eat, le mode culinarie e di sopportare show sulla cucina, decide di ribellarsi e inizia a fare a pezzi il sistema sviscerando come un fiume in piena tutto ciò che avviene “dietro le quinte” di quello che all’apparenza è soltanto cibo. Con un’unica grande domanda costante: Cosa pensiamo di sapere riguardo a ciò che ci vendono, di quel che compriamo e di cosa mangiamo per davvero?
Tra speculazioni affaristiche senza scrupoli, cattive abitudini, cibi spacciati per altro, criminalità organizzata, metodologie di importazione di materie prime, l’esplosione globale degli AYCE, la conservazione degli alimenti, ma anche l’abuso di alcol e stupefacenti per combattere l’ansia e la depressione di molte cucine. Quel che ne esce alla fine è un ritratto caustico, divertente e sconcertante al tempo stesso che non offre soluzioni al lettore se non quella dell’onestà informativa. Senza dimenticare le diete folli, i vegani , i gruppi estremisti e chi pensa di potersi nutrire solo respirando energia…
Nella seconda parte Gesù Cristo torna sulla Terra ai giorni nostri ricominciando l’esperienza da zero, con l’obiettivo di capire come è cambiato il mondo in questi duemila anni e la speranza di una seconda possibilità, seppur con qualche reticenza. Deve però anche aggiornare per corrispondenza il Padre per aggiornarlo sulla situazione e per questo tiene un diario in cui appunta le sue riflessioni più private, le difficoltà e gli sfoghi di un ragazzo che si sente il peso di troppe responsabilità addosso. Ben presto si accorgerà non solo che gli esseri umani non sembrano aver imparato dai propri errori e dato grandi segnali di cambiamento, ma soprattutto che concetti come “Credo” – “Fede”- “Religione” sono totalmente sfuggiti di mano in ogni parte di mondo e forse proprio a causa del tanto discusso libero arbitrio. Con in più la grande difficoltà di trovarsi improvvisamente in una terra ostile e pericolosa, che duemila anni fa era libera e adesso è divisa da un grande muro e tante armi… Il resoconto sarà impietoso.
Vincitore premio letterario Poestate 2019
Le ali del nulla
3 Racconti brevi in cui vengono narrate storie e frammenti di sequenze sospese tra realismo e immagini visionarie, talvolta anche ironiche e beffarde, incentrate sul lato oscuro dell’anima. Personaggi eccessivi e situazioni spesso sopra le righe che sembrano vivere in un limbo di orrore e crudeltà, un mondo in cui buoni e cattivi si mischiano tra loro fino a diventare una cosa sola.
Il nulla rappresenta la dimensione in cui si muovono i sogni di queste realtà esasperate, tra chi vive il mal di vivere e chi vive per il male:
i carnefici sono le vittime e le vittime sono i carnefici. Senza speranza e via di fuga, se non un paio di ali verso il nulla.
La cecità dei sogni
“Vivere con gli occhi chiusi significa sognare ad occhi aperti.
Significa essere spettatori senza spettacolo, schermo, palcoscenico.
Significa vedere le cose come stanno.
Significa essere ciechi di realtà.
Significa farsi del male e finire ancora peggio”